Collezione Art2Wear Kimono edition

Idea della Collezione Art2Wear Kimono edition in seta nasce alla mostra “Le guarire del sol levante” al MAO di Torino, ultima mostra visitata prima della pandemia. L’idera era quella di prendere il taglio del kimono tradizionale giapponese e rivisitarlo con lo spirito determinato, ma flessibile del per vestire le samurai di oggi.

Quale tessuto se non la pura seta è più adatto alle forme del kimono! Stampata, dipinta a mano, trasformata in velluto cangiante o in un velo semitrasparente, con disegno geometrico, astratto o floreale ogni “personalità” di questo tessuto naturale sembra essere fatta apposta per sottolineare la decisa femminilità.

Ti è piaciuta la collezione? Commissiona su misura i tuoi oufit preferiti oppure chiedi di crearne uno apposta per te compilando questa form. Indica il codice del modello e le tue misure come altezza, circonferenza vita, bacino e torace.

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A spasso con Art2Wear Kimono edition

I ciliegi giapponesi sono in fiore! Indossa il tuo Art2Wear Kimono e vieni a passeggiare con me nel multiverso tra le sfumature rosa dei petali di sakura. Guarda il video della sfilata virtuale!

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airbrush aeurografo yulia a korneva

100 giorni a regola d’arte con the 100 day project 2021

Pronti per 100 giorni a regola d’arte con the 100 day project 2021? A partire dal 31 gennaio 2021 vi invito ad esplorare i confini della creatività insieme ai numerosi artisti italiani ed internazionali.

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Il mio progetto è acquisire la padronanza di aerografo.
L’insana attrazione verso il compressore è nata in me tanti anni fa grazie a “Blade runner” versione 1982. La scena in cui Pris, una replicante donna, si trucca con l’aerografo mi ha segnata per sempre. Da quel gesto dissacrante e nello stesso tempo surreale e magico capì come voglio sentirmi creando la mia arte.

Io ed il mio aerografo

Ecco il mio aerografo. Mi ha già fatto vivere un po’ di momenti di pura disperazione quindi promette bene.

Partiamo dalle basi: di che cosa si tratta?

Aerografo (o aeropenna) è uno strumento che viene utilizzato per spruzzare vernici nebulizzandole tramite aria compressa. Una piccola penna o pistola viene collegata ad una fonte d’aria in pressione (normalmente un compressore). Viene usato per produrre linee molto sottili, campiture di colore uniformi e toni sfumati.
L’utilizzo dell’aerografo viene chiamato aerografia. Quest’arte sviluppatasi alla fine dell’Ottocento in realtà ha radici molto più profonde. Già nell’antichità, grazie a delle cannucce, si usava spruzzare il colore sugli oggetti. Molto utilizzato negli anni ottanta per le illustrazioni pubblicitarie, oggi l’aerografo viene usato per le decorazioni di supporti plastici e metalli come caschi, auto e moto, ma anche per l’applicazione del make-up e smalti per le unghie, decorazione di dolci, tintura delle stoffe, nel body painting ed infine nella pittura.

E’ ora di conoscere il mezzo.

Lo spessore e trasparenza vengono regolati attraverso la combinazione tra il flusso dell’area e flusso di vernice, distanza dalla superficie e velocità del movimento del braccio. Semplice, no? Magari!
Ecco i movimenti base: punto, linea e sfumatura. Centrare il punto desiderato della superficie all’inizio non è proprio facilissimo, ma con costanza si impara tutto.


Ora passiamo alle forme: sfera, cubo, piramide… chi più ne ha più ne metta. Ed ecco finalmente la prima opera. Che emozione!


Infine la parte più critica: la pulizia. L’aerografo necessita della pulizia quasi di continuo sempre ed in ogni caso. Devi cambiare il colore? Pulisci! Non esce l’area? Pulisci! Devi ritirare l’aeropenna? Indovina un po’… esatto: pulisci! La pulizia “definitiva” con smontaggio e re-assemblaggio completo ogni volta prima di ritirare l’aeropenna. Sono partita da 1 ora, ma molto presto sono attivata a 20 minuti.

La pulizia dell’aerografo richiede il suo completo (o quasi) smontaggio. Se anche solo un minuscolo dettaglio è fuori posto l’apparecchio non funzionerà. Se ad esmpio non esce l’area dall’aerografo è quasi certo che il grilletto non è stato inserito correttamente.

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